La First Cisl denuncia l’accordo sottoscritto lo scorso 10 febbraio tra Sviluppo Campania e la sola Fisac Cgil, definendolo “un grave passo indietro sul piano dei diritti, della trasparenza e del rispetto delle relazioni sindacali”. In una nota congiunta, la Cisl e la First Napoli e Campania evidenziano come “più articoli del contratto nazionale di lavoro non siano stati rispettati dall’azienda”, al punto che “diversi lavoratori hanno già avviato procedimenti giudiziari per la disapplicazione delle norme contrattuali”.
Secondo il sindacato, l’accordo e la successiva determina n. 41 del 19 febbraio “violano palesemente le previsioni della Giunta regionale”, introducendo “procedure di selezione arbitrarie, discriminatorie e discrezionali”, basate su “punteggi decisi da una commissione esterna”.
Durante l’assemblea dell’8 ottobre, in un clima definito “teso”, i lavoratori hanno denunciato “mancanza di trasparenza in molteplici scelte aziendali” e “scarso rispetto del diritto alla conciliazione tra tempi di vita e di lavoro”, con particolare riferimento ai contratti part-time.
Alla luce di quanto denunciato, la First Cisl chiede un intervento immediato al presidente della Regione Vincenzo De Luca, all’assessore alle Attività produttive Antonio Marchiello e ai vertici amministrativi regionali, in quanto soci unici di Sviluppo Campania, “per sospendere l’efficacia dell’accordo e degli atti conseguenti”.
Il sindacato, infine, annuncia di aver proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale di Sviluppo Campania, chiedendo il ripristino delle corrette relazioni sindacali e il rispetto pieno del contratto nazionale di lavoro.