La Corte d’Appello di Napoli, quarta sezione penale, ha assolto con formula piena Lina Lucci, ex segretario generale della Cisl Campania, con la motivazione “perché il fatto non sussiste”. La sentenza conferma integralmente quanto già stabilito nel giudizio di primo grado, conclusosi nel 2020, chiudendo così una vicenda giudiziaria durata dieci anni.
Lucci era accusata di appropriazione indebita, ipotesi dalla quale è stata definitivamente scagionata anche in secondo grado. Nel frattempo, per alcune ulteriori contestazioni, è intervenuta la prescrizione. “La Corte d’Appello ha emesso la sentenza di assoluzione piena nei miei confronti perché il fatto non sussiste – ha dichiarato – confermando quanto già emerso in primo grado”.
“Rinasco per la seconda volta – ha aggiunto l’ex segretario della Cisl Campania –. Ringrazio sentitamente l’avvocato Giro Sepe per la sua straordinaria competenza e per aver sempre creduto nelle mie ragioni. Sono felice di aver mantenuto fiducia nella giustizia e nell’indipendenza della magistratura, anche se questa vicenda si è trascinata per dieci lunghi anni.”
Lucci ha ricordato come tutto ebbe inizio nell’ottobre del 2016, con il commissariamento della Cisl Campania, “appena dopo che io stessa avevo documentato il malcostume di alcuni dirigenti del sindacato”. Secondo quanto riferito dall’ex dirigente, “con sospetto tempismo si è abbattuta su di me una scure con accuse pesanti ed infamanti sulla mia persona. Ho sempre professato la mia totale estraneità e oggi la giustizia ha messo un sigillo su una verità assoluta: nessuna appropriazione indebita e un lavoro svolto sempre nell’interesse dei lavoratori e del sindacato.”
“La Cisl è la mia casa, il sindacato la mia storia – ha proseguito –. Oggi la Cisl ha un nuovo corso e sono compiaciuta del fatto che quella cultura di sopraffazione, fatta di intrighi soffolti e di violenza, appartenga ormai al passato.”
In conclusione, Lucci ha rivolto un appello al mondo sindacale e politico: “Mi auguro che questa storia sia di insegnamento alla rappresentanza sociale, al sindacato in primis, come anche ai partiti. Ho aspettato in doveroso silenzio che la giustizia facesse il suo corso. Adesso si apre un altro capitolo.”