“Non possiamo riaccogliere suo figlio perché la scuola non sarebbe in grado di gestirlo in aula”. È questa la risposta che si sono sentiti dare i genitori di un bambino con disabilità del quartiere Vomero, a cui sarebbe stato negato il rinnovo dell’iscrizione in un istituto linguistico privato della città.

La vicenda è stata resa nota dagli avvocati Angelo e Sergio Pisani, che assistono la famiglia e parlano di un comportamento “gravissimo, contrario ai più elementari principi di civiltà e alle norme sull’inclusione scolastica”. Il bambino, spiegano i legali, “frequentava la scuola da tre anni con serenità e profitto, partecipando regolarmente alle lezioni. Ora sentirsi dire che non può più essere accolto solo perché disabile è una violenza morale e un atto discriminatorio inaccettabile nel 2025”.

La famiglia, nel tentativo di trovare una soluzione, si era persino offerta di pagare di tasca propria un educatore di supporto, ma la direzione dell’istituto avrebbe rifiutato anche questa proposta “senza alcuna motivazione logica o organizzativa – aggiungono i legali – aggravando così la lesione della dignità del minore e dei suoi genitori”.

Gli avvocati Pisani hanno annunciato che la vicenda sarà segnalata al Ministero dell’Istruzione e del Merito e all’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania, chiedendo un intervento immediato per tutelare i diritti del bambino.

Sulla questione è intervenuta anche Asia Maraucci, presidente dell’associazione La battaglia di Andrea, da anni impegnata nella difesa dei diritti delle persone con disabilità: “Negare l’iscrizione a un bambino disabile significa infliggergli un danno enorme, non solo sul piano formativo ma anche su quello sociale e personale. Bisogna agire subito per restituirgli il diritto di studiare e crescere come tutti gli altri”.

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