Di Angelo Tortora
“Le dimensioni del dato derivante dalle Regionali in Calabria sono un altro campanello d’allarme. Questo cosiddetto campo largo così non attrae e rispetto alle Marche questa volta si è perso anche con il candidato diretta espressione dei 5 Stelle, sfatando così un altro falso mito. La verità è che il rapporto con l’elettorato non si stringe e non c’è quella connessione sentimentale con il popolo sui temi, cui non può supplire certo il fattore emozionale per la carneficina di Gaza, a meno che non si voglia ricadere nella sindrome delle piazze piene con le urne vuote. È incredibile poi che alcuni leader siano talmente obnubilati, da aver perso il contatto con la realtà tanto da immaginare contendibile regioni, come Calabria e Marche, dove si è perso con un distacco netto: non dico la preveggenza, ma almeno un minimo di realismo…”. Lo scrive in una nota il leader NdC e sindaco di Benevento Clemente Mastella. È evidente – spiega Mastella – che più si sbilancia la coalizione verso temi massimalisti e verso il radicalismo di sinistra, più si perde perché si allontana l’elettorato centrista e moderato. È successo nelle Marche e in Calabria. Le aree centrali sono decisive per vincere. A questo punto, le preoccupazioni non possono non allargarsi alla Campania. Il giustizialismo etico, i veti ingiustificati su chi ha radicamento territoriale vero, la disputa senza fine tra Fico e De Luca, condizioni a volte inaccettabili su identità e simboli di grandi tradizioni politiche e ancora il fuoco amico sui territori con chi è alleato e meriterebbe rispetto: se si persevera in questi errori macroscopici, si rischia di sprecare il vantaggio accumulato e di mettere a rischio la vittoria anche in Campania. Prima che sia tardi, si corregga la rotta velocemente e decisamente”. “Il paradosso – conclude – è che proprio chi è nato sull’onda del cambiamento, poi fatica ad interpretarlo e comunque c’è la netta impressione che da una parte ci sia la concretezza e dall’altra la fumisteria e così non va”.