Di Angelo Tortora
“I dati sui reati a danno di minorenni di quest’anno sembrano, purtroppo, mostrare una maggiore fragilità del tessuto sociale, un allentamento dei vincoli morali fino alla rottura di alcuni taboo sociali e un crescente ritorno di fiamma di quella cultura patriarcale che, lungi dall’essere mai definitivamente sconfitta in questo Paese, sembra piuttosto riappropriarsi pericolosamente di spazi di ‘legittimità sociale’ che sono poi lo stesso luogo di coltura della violenza di genere e nei confronti dei minorenni. Non possiamo più rimanere a guardare. Servono azioni rapide, concertate e integrate, che agiscano in maniera organica sia sugli aspetti culturali che su quelli normativi di contrasto alla violenza e alla violenza di genere. A chiedercelo sono soprattutto loro, le vittime di questa ondata di violenza che rischia di diventare, sempre di più, un’epidemia”. Così Paolo Ferrara direttore generale di Terre des Hommes nel presentare i dati, elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, resi noti dalla Fondazione nella Sala polifunzionale della presidenza del Consiglio dei ministri, alla presenza del ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, e del direttore del Servizio Analisi Criminale Antonio Basilicata in occasione della presentazione del Dossier indifesa ‘La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo’ 2025 e in vista della Giornata internazionale delle bambine (11 ottobre). Sono stati 431 i reati a danno di minori commessi nel 2024 in Campania, con un leggero aumento del 1%, il dato rimane stabile rispetto all’anno precedente. A livello nazionale i reati a danno di minori sono, invece, stati 7.204, con un aumento annuale del 4%. Ed anche in Campania, come a livello nazionale, le vittime sono in prevalenza di genere femminile (56%), soprattutto nei reati a sfondo sessuale: violenza sessuale aggravata (90%), violenza sessuale (87%), atti sessuali con minorenne (78%), detenzione di materiale pornografico (67%), pornografia minorile (63%). I maltrattamenti in famiglia sono la fattispecie di reato con più casi, con un totale di 157 casi, in calo del 18% rispetto al 2023. La pornografia minorile è, invece, il reato che segna l’aumento maggiore (+350%) passando da 6 a 27 casi. “Il fenomeno dei reati in danno dei minori, in ogni loro forma, è molto complesso. Occorre porre la massima attenzione non solo nella prevenzione e nel contrasto, ma anche ai più piccoli segnali indicatori di violenza”, afferma il Generale Antonio Basilicata, Direttore Servizio Analisi Criminale della direzione centrale della Polizia Criminale. “Di strategica rilevanza risultano essere anche l’accoglienza e il supporto alle vittime, nonché la realizzazione di campagne informative volte ad accrescere la consapevolezza di tutti e a rimuovere gli ostacoli socio-culturali in cui la violenza trova terreno fertile”.
