Di Angelo Tortora
“Sfugge anche a me l’utilità che questo sciopero generale possa avere come contributo alla pacificazione del medio oriente. Rischia di apparire una strumentalizzazione in chiave politica interna della tragedia in corso a Gaza. Il nostro Governo non solo non ha alcuna responsabilità per quanto sta avvenendo a Gaza e più in generale per il conflitto arabo-israeliano, ma l’Italia oggi si sta distinguendo nell’assistenza e nell’accoglienza dei palestinesi molto più di altri Paesi. La mozione presentata dalla maggioranza approvata in Parlamento, con l’astensione delle opposizioni, credo sia l’ulteriore riprova di quanto abbiamo a cuore la pacificazione di quel territorio martoriato”. Lo afferma il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in un’intervista a ‘Il Tempo’. Quanto ai cortei e alle manifestazioni che si susseguono, Piantedosi sottolinea: “La linea è quella dell’equilibrata ponderazione delle situazioni che potrebbero venirsi a creare. La forza pubblica deve essere esercitata con lo scopo di tutelare la sicurezza dei cittadini e la libertà di chiunque”. In merito al corteo di sabato a Roma “Voglio essere fiducioso sul fatto che i manifestanti mantengano un comportamento rispettoso delle regole di convivenza civile. Chi in buona fede scende in piazza per la pace e per la fine delle sofferenze non può abbandonarsi ad aggressioni e disordini. Viceversa sarebbe del tutto evidente il disinteresse verso la tragedia di Gaza da parte di chi con condotte violente in tal modo dimostrerebbe di essere in piazza con il solo pretesto di creare problemi”. Sulle mobilitazioni delle università, il ministro afferma: “Il protagonismo dei giovani e il loro interesse su temi importanti sono sempre una possibile risorsa per la società. Mi preoccuperebbe più una fase di disimpegno civile dei nostri ragazzi. Tuttavia, mi pare dubbio che l’occupazione di luoghi che sono deputati alla libera e critica formazione del pensiero e del sapere possa essere utile a una nobile causa come la pace. Più in particolare, non si capisce in che modo il blocco delle lezioni possa alleviare le sofferenze dei palestinesi” conclude Piantedosi.