Faccio una dichiarazione e poi vi lascio due o tre domande, non di più, altrimenti diventa una conferenza stampa e voi sapete che i politici non fanno le conferenze stampa». Con questa battuta, Giuseppe Conte ha scherzato con i giornalisti al suo arrivo a Napoli per la prima giornata di Idia 2025, lanciando una frecciata indiretta alla premier Giorgia Meloni, senza citarla esplicitamente.

L’ex presidente del Consiglio è poi intervenuto al convegno “IA per il bene comune”, soffermandosi sul ruolo che l’intelligenza artificiale sta assumendo a livello globale. «Il momento storico che stiamo vivendo è molto complesso e rischia di distrarci – ha detto –. L’intelligenza artificiale viene utilizzata per le guerre, per i genocidi, per distruggere le vite. Che cosa vogliamo fare? Vogliamo lasciare che questo corso violento vada avanti senza un nostro intervento riflessivo? Vogliamo rinunciare a governare questi processi politici, sociali, economici e tecnologici?».

Conte ha quindi sottolineato la necessità di orientare le nuove tecnologie a fini positivi. «L’intelligenza artificiale deve essere al servizio dell’uomo e quindi della pace e della democrazia. Deve rafforzare la qualità delle nostre istituzioni democratiche. Questo dipende da noi: se non ci confrontiamo, se non cerchiamo di capire come governare questi processi, è chiaro che possono diventare strumenti contro l’uomo».

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