Un vagone ferroviario trasformato in classe, una stazione che diventa laboratorio di pace e cittadinanza. A Napoli si chiude con successo il primo anno del progetto promosso da Scholas Occurrentes, Eav e Regione Campania, che ha portato centinaia di bambini a seguire lezioni di sociale all’interno della stazione di Porta Nolana.
L’iniziativa, nata nel solco delle attività avviate da Papa Francesco già negli anni in cui era arcivescovo di Buenos Aires, ha trovato nel capoluogo campano un modello internazionale. «Sembrava un sogno impossibile portare le classi di scuola a fare lezione in una stazione, invece il progetto funziona e proseguirà. Ci allargheremo anche ad altre città che ci hanno chiesto di replicarlo» ha spiegato Jose Maria del Corral, presidente mondiale di Scholas.
Durante l’anno scolastico i ragazzi hanno affrontato temi come la pace, la solidarietà, l’impegno civico e la cura del bene comune. «Nel vagone del nuovo treno della Vesuviana i bambini hanno dialogato con docenti e studenti universitari, trasformando la stazione in un luogo di incontro e dibattito» ha sottolineato Umberto De Gregorio, presidente di Eav.
L’iniziativa si è arricchita anche di un murales lungo 25 metri, realizzato dai giovani insieme agli insegnanti, che raffigura emozioni, pensieri e speranze. «Le stazioni, un tempo simbolo di degrado, oggi sono spazi vivi e frequentati, colorati dai sorrisi dei bambini» ha detto Armida Filippelli, assessore regionale alla Formazione.
Il progetto, che si espanderà con nuove attività anche a Nisida e sarà trasmesso in streaming per coinvolgere altri territori, è già stato richiesto da diversi Comuni italiani, segnando Napoli come città apripista di un modello educativo innovativo e inclusivo.