Nella sua consueta diretta social del venerdì, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha tracciato un bilancio dei suoi anni di governo e ha lanciato messaggi diretti, senza mai citarlo, al candidato progressista Roberto Fico, suo probabile successore.

«Io lavoro oggi anche da osservatore – ha dichiarato – e aiuto chi dovrà prendere decisioni a non perdersi nelle chiacchiere, nella demagogia e nelle bandierine agitate al vento. In Campania serve concretezza, chi non ce l’ha deve avere l’umiltà di imparare».

Il governatore ha rivendicato le opere realizzate e le iniziative a favore di giovani e categorie sociali, ricordando lo sforzo di “sburocratizzazione” condotto in questi anni: «Spero che chi verrà sappia continuare e fare anche meglio. In quel caso, sarò il primo a fargli i complimenti». Uno dei punti più polemici è stato il riferimento alla proposta di Fico di introdurre un nuovo codice etico in Regione. «Chi viene in Campania il codice etico lo deve imparare, non insegnare – ha ribattuto De Luca –. La Regione in questi dieci anni è stata un modello di gestione spartana e di moralità pubblica. Abbiamo siglato un accordo con l’Autorità anticorruzione che ha seguito tutte le gare e le grandi opere. La Campania è un esempio, non ha nulla da farsi insegnare».

Non è mancato l’affondo sul fronte sanitario, dove resta aperto lo scontro con il Governo sul mancato via libera all’uscita dal Piano di rientro. «Abbiamo fatto ricorso al Tar, l’udienza è fissata per l’8 ottobre. Quella del 4 agosto è stata una decisione vergognosa, un atto di concussione e violenza politica contro la Regione», ha attaccato De Luca, annunciando possibili ulteriori azioni legali contro i funzionari ministeriali.

Il governatore ha colto l’occasione anche per ironizzare sulla Lombardia: «Lì l’assessore Bertolaso ha detto che il Cup sarà pronto nel 2027. In Campania è attivo dal 2020 e gestiamo 90.000 prenotazioni al giorno. Un risultato raggiunto anni prima di loro».

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