Di Angelo Tortora
C’e’ molta delusione, o comunque ricerca di un modo per fare sentire la voce di coloro che, dentro e fuori dal Pd, non accettano la mediazione sulla candidatura unica di Piero De Luca alla segreteria Dem in Campania con il conseguente via libera del padre, Vincenzo, a Roberto Fico per la presidenza della Regione. E’ questo il clima che si respira all’hotel Ramada di Napoli, dove va in scena l’assemblea pubblica organizzata dai Democratici per l’alternativa e presieduta dall’ex presidente dem Gianni Cuperlo. In sala ci sono circa 200 persone che, come avevano gia’ fatto nel precedente incontro del 13 marzo, segnalano il loro malessere sulla linea del partito, accompagnato da una forte domanda di cambiamento. Tra i partecipanti ci sono anche esponenti della Cgil (con il segretario di Napoli e Campania Nicola Ricci), ex Pd, ex Avs, ex bassoliniani. Ci sono anche Marco Sarracino e Sandro Ruotolo per l’area Schlein e il consigliere regionale Pd Massimiliano Manfredi per i bonacciniani. Quando Sarracino prende la parola e assicura che la candidatura di Roberto Fico “segnera’ una nuova stagione di rinnovamento per la Campania e per il Pd, che passa attraverso alcuni punti programmatici fondamentali, come la sanita’ e il trasporto pubblico”, dalla platea arrivano alcuni mugugni e gli chiedono perche’ non parli di Vincenzo De Luca. Il deputato dem, responsabile Sud nella segreteria nazionale, rimarca poi che “Roberto Fico e’ il miglior garante per il rinnovamento della Campania” e ricorda le critiche mosse in questi anni al presidente della Regione. “Basta con gli appelli all’unita’ nel nome del fatto che c’e’ un avversario da battere – taglia corto Cuperlo aprendo il suo intervento – Nessuna ‘union sacre’e’ puo’ rimuovere gli aspetti complicati e laceranti che sono stati alla base del percorso di questi mesi. Nello scenario attuale le opposizioni hanno il compito di attrezzare un’alternativa credibile e vincente”. Il confronto c’e’ stato, le critiche pure. Ora va costruita la nuova fase del Pd in Campania, partendo da Piero De Luca come segretario regionale. “E’ il momento che Piero dimostri quel livello di autonomia politica che gli consenta di fare un buon lavoro sul partito campano – avverte Manfredi – Credo possa avere le qualita’ per farlo, al di la’ dei nomi e dei cognomi”.