Di Angelo Tortora 

 

“Con le elezioni regionali alle porte e la mancata uscita dal piano di rientro s’annuncia un autunno estremamente difficile per la sanità in Campania”. Così si è espressa Teresa Rea, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli nel corso di una call con il consiglio direttivo dell’Ordine. Poi ha continuato partendo dalle dolenti note e da un plauso e un grazie rivolto agli infermieri rimasti a presidiare una sanità regionale sempre più povera di personale infermieristico e di strutture territoriali: “Con i pronto soccorso affollati, super lavoro per infermieri e camici bianchi e gravi disagi per l’utenza, anche quest’anno ci avviano a superare lo scoglio agostano. Ma prima ancora che si riparta è bene far sapere che sarà un autunno a dir poco difficile per la sanità in Campania. Il mancato si da parte del governo alla richiesta di uscita dal piano di rientro significherà un mancato introito di 200 mila euro che va avanti già da circa sei anni. Ma soprattutto significherà ancora una volta che non ci sarà la possibilità di assumere nuovo personale per implementare piante organiche ridotte a lumicino. Siamo la regione d’Italia tra le più povere di personale infermieristico rispetto alla popolazione residente, con meno posti letto e con carichi di lavoro per ciascun infermiere ormai insostenibili, anche per i più generosi. Inoltre non sarà possibile per la Regione avviare le necessarie procedure per investire sul territorio. Per dare alla sanità campana quella rete sanitaria di prossimità indispensabile alle fasce più anziane della popolazione e per quanti sono affetti da patologie multiple e croniche. Un modello assistenziale indispensabile per evitare di ingolfare i pochi pronto soccorso rimasti aperti”. “Temo infine, che l’imminente apertura della campagna elettorale per il rinnovo delle cariche politiche regionali tenga inevitabilmente impegnati i partiti e le istituzioni su altre questioni per lungo tempo. Anche se la salvaguardia della salute dei cittadini e la creazione di idonee condizioni di lavoro per infermieri e per quanti operano in sanità non possono più attendere”.

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