Di Angelo Tortora 

 

“Da presidente del Pd non interferisco. Ma poiché stimo Michele, gli dico: meglio sentirci utili, che indispensabili. Dopo aver guidato bene, per dieci anni, la Puglia, si può cambiare e svolgere ruoli altrettanto importanti e, come nel suo caso, meritati”. Lo ha affermato il presidente del Pd Stefano Bonaccini, intervistato da Repubblica. Per Bonaccini, in Puglia “tutti stanno aspettando Antonio: ha caratura da leader nazionale, ha preso mezzo milione di preferenze alle Europee, ama la sua terra in maniera viscerale. Tant’è che la destra non saprebbe nemmeno chi schierargli contro”. In generale “nelle tre regioni governate dal centrosinistra non dobbiamo solo fare il lavoro giusto per rivincere, ma coltivare l’obiettivo di rivincere bene”. L’europarlamentare dem guarda anche alla Campania: “Vincenzo De Luca è stato un ottimo presidente: lascia la Campania molto meglio di come l’aveva presa, e se il centrosinistra starà unito ha fortissime chance di vincere bene”. Riguardo al caso del figlio, “Piero potrebbe essere un buon segretario regionale, ma io dico non in quanto figlio di: per competenze e capacità”. Bonaccini poi commenta le mosse del leader di Carlo Calenda, che schiera Azione col Pd in Puglia e contro in Calabria, Campania e Toscana: “Francamente, non capisco quale sia l’orizzonte, l’idea-guida di Calenda. A volte mi chiedo se davvero si ritenga alternativo, come dice, a chi oggi sta col peggio del mondo. Cioè a una destra sovranista che si sente vicina a Trump, a Orban, a Le Pen, a Netanyahu”. E si rivolge così all’ex ministro: “Carlo, ci sono momenti della storia in cui bisogna avere il coraggio e la forza di mettere da parte qualche differenza, se si condividono valori comuni. Mi auguro nel 2027 ci si possa ritrovare per battere assieme queste destre”.

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