Un rapporto sempre improntato alla correttezza, con momenti di cordialità e ricordi personali. Così Antonio Bassolino, ex sindaco di Napoli, ex presidente della Regione Campania ed ex ministro, descrive il legame con Silvio Berlusconi in un’intervista al Corriere della Sera.

 

“Racconto un episodio”, spiega Bassolino. “Berlusconi mi chiamò al termine di un G7 per salutarmi e mi invitò a cena a Mergellina. Mi chiese se poteva portare con sé Tatarella, allora vicepresidente del Consiglio, che in alcuni Paesi era osteggiato. La cena era riservata, ma quando uscimmo c’erano decine di fotografi. Berlusconi si mise in posa tra me e Tatarella: il comunista con l’uomo di destra. Fu l’inizio di un rapporto cordiale”.

 

Bassolino ricorda anche un’abitudine che si ripeteva ogni Natale: “Mi telefonava per gli auguri, ma poi mi passava mamma Rosa, simpaticissima. Era un gesto affettuoso che conservo con piacere nella memoria”.

 

Un momento più drammatico riguarda invece il vertice Onu sulla criminalità organizzata. “La sera prima eravamo al Teatro San Carlo di Napoli. Ricordo bene quando un collaboratore gli sussurrò qualcosa all’orecchio. Mi disse a bassa voce: devo uscire. Non tornava più, così lo raggiunsi e lo trovai con il volto bianco. Mi raccontò dell’invito a comparire. Mi disse: ‘Ora torno a Roma’. Io gli consigliai di restare almeno per l’apertura, di tenere il discorso e poi correre via”.

 

Per Bassolino, quell’episodio resta “indimenticabile”, segno di un rapporto che, pur da posizioni politiche diverse, si era sempre nutrito di rispetto reciproco

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