Il Consiglio comunale di Avellino ha bocciato il bilancio 2024, ponendo fine all’amministrazione della sindaca Laura Nargi, eletta appena un anno fa. Con 18 voti contrari e 15 favorevoli, il documento contabile è stato respinto per la seconda volta, dopo la proroga di venti giorni concessa dal prefetto Rossana Riflesso.
Decisivi nella votazione i nove consiglieri comunali legati all’ex sindaco Gianluca Festa, un tempo alleato politico di Nargi e poi suo acerrimo oppositore. La frattura interna si è manifestata in modo irreversibile nelle ultime settimane, culminando con la spaccatura definitiva e il voto contrario sul bilancio. Nei giorni precedenti, la sindaca aveva lanciato un “patto per Avellino”, nel tentativo di raccogliere un consenso trasversale per salvaguardare investimenti e risorse, ma l’appello non ha avuto esito.
Con la bocciatura del bilancio, si avvia la procedura di scioglimento del Consiglio comunale. Nella giornata di domani il prefetto notificherà ufficialmente la sospensione dell’assemblea, in attesa del decreto del Presidente della Repubblica che sancirà la fine anticipata della consiliatura. La gestione del Comune passerà fino a giugno 2026 nelle mani dei commissari prefettizi.
Dura la reazione del Partito della Rifondazione Comunista. In una nota congiunta, il segretario cittadino Costantino D’Argenio e quello provinciale Arturo Bonito parlano di “epilogo nel peggiore dei modi” per la prima donna sindaca della città. Rifondazione critica duramente l’intero ciclo politico aperto sei anni fa, parlando di “civismo che ha riprodotto i peggiori vizi della vecchia politica” e accusando i consiglieri della ex maggioranza festiana di aver votato contro il bilancio “senza spiegazioni pubbliche, rispondendo solo al loro dominus”. Nel mirino anche l’opposizione, accusata di “ambiguità” e di aver mostrato “interesse più per il potere che per un progetto coerente per la città”.
Dal Partito Democratico, interviene il senatore Antonio Misiani, commissario regionale del partito in Campania, che definisce la caduta dell’amministrazione Nargi “la fine di una gestione inadeguata”. Misiani rivendica la “scelta coerente” del gruppo consiliare del Pd, che ha votato contro il bilancio, e apre alla costruzione di un nuovo progetto politico per Avellino, in vista anche delle prossime elezioni regionali.