La Società Italiana di Geologia Ambientale (Sigea) ha annunciato un ricorso contro la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura di Napoli in merito all’inchiesta sulla frana che il 26 novembre 2022 ha colpito Casamicciola Terme, causando la morte di dodici persone, tra cui bambini. L’associazione, che figura tra le persone offese nel procedimento, contesta la decisione, ritenendo che trasmetta un messaggio sbagliato alla cittadinanza e alle istituzioni.

“Pur comprendendo il complesso lavoro svolto da magistrati e consulenti – dichiara Antonello Fiore, presidente della Sigea – la richiesta di archiviazione non è condivisibile. Un simile esito lascia passare l’idea che eventi come questo siano imprevedibili, legittimando una forma di fatalismo che deresponsabilizza gli enti preposti alla gestione del territorio”.

Secondo l’associazione, il disastro avrebbe potuto essere evitato. La frana del 2022, scatenata da intense piogge, interessò il versante dell’Epomeo e colpì con particolare violenza la zona del Celario, dove si verificò la devastante colata di fango e detriti. Ma, sottolinea la Sigea, si trattava di un’area già nota per la sua vulnerabilità: basti pensare all’evento del 2009, quando una frana nello stesso punto causò una vittima.

“Se dopo il 2009 si fosse intervenuti con opere di mitigazione del rischio geo-idrologico, l’evento del 2022 avrebbe avuto conseguenze diverse – spiegano i promotori del ricorso –. Non si può ignorare l’esistenza di fenomeni precursori e la mancata programmazione di interventi. Affermare che si è trattato di un evento eccezionale, senza analizzare criticamente la gestione del territorio, è pericoloso”.

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