La Campania continua a essere tra le regioni italiane più esposte al fenomeno delle intimidazioni nei confronti di sindaci, assessori e consiglieri comunali. Secondo il XV Rapporto “Amministratori sotto tiro” dell’associazione Avviso Pubblico, nel 2024 sono stati censiti 41 episodi di minacce o atti intimidatori ai danni di amministratori locali, un dato stabile rispetto ai 39 casi del 2023.

Con questi numeri, la Campania si conferma terza regione più colpita a livello nazionale. Le province di Caserta (16 casi) e Napoli (15) da sole concentrano il 75% delle intimidazioni registrate in regione nell’ultimo anno.

Dall’inizio della rilevazione nel 2010 a oggi, sono 835 gli atti intimidatori censiti in Campania, rendendola la terza regione italiana per numero complessivo di episodi. Napoli è in testa tra le province italiane con 431 casi registrati, seguita da Salerno (162). In totale, 216 Comuni campani, ovvero il 39% del totale regionale, sono stati colpiti da almeno un episodio di questo tipo negli ultimi 15 anni.

Il rapporto racconta anche alcuni casi simbolici che hanno segnato l’ultimo anno:

  • Castel Volturno, dove il candidato Cesare Diana ha ricevuto una lettera minatoria contenente tre proiettili e la scritta “Morirai l’8 giugno”, giorno delle elezioni.

  • Nola, dove proiettili sono stati esplosi contro la saracinesca del garage del consigliere comunale Erasmo Scotti, già vittima in passato di due incendi dolosi alle sue auto.

  • Casal di Principe, dove colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi in piazza Mercato il giorno dell’apertura dei seggi per le elezioni amministrative, poche ore dopo un altro agguato a pochi metri dall’abitazione di Francesco Schiavone, figura storica del clan.

  • Mondragone, dove è circolato sui social un manifesto funebre fasullo riferito all’ex vicesindaco Benedetto Zoccola, oggi sotto protezione per un attentato camorristico e continue minacce.

  • Ercolano, dove è stato devastato il negozio di Piero Sabbarese, consigliere comunale e candidato sindaco.

L’associazione Avviso Pubblico sottolinea come questi dati non rappresentino solo numeri, ma raccontino una realtà fatta di pressioni criminali, tentativi di condizionamento della democrazia locale e minacce dirette alla libertà di rappresentanza. Una realtà che richiede un’attenzione crescente da parte delle istituzioni e misure strutturali per la tutela degli amministratori locali e la difesa della legalità nei territori più fragili.

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