Il futuro della Juve Stabia tra i pali ruotava tutto attorno alla necessità di scovare un degno erede di Demba Thiam. Davvero un intrigo la situazione dell’estremo difensore: scaduto il prestito il 30 giugno, era rientrato alla Spal, proprietaria del cartellino. La mancata iscrizione degli estensi al prossimo campionato di Lega Pro l’ha svincolato, rendendolo dunque assai appetibile per chiunque volesse assicurarsi a parametro zero le prestazioni di un profilo letteralmente dominante in cadetteria. Assoluto protagonista della splendida cavalcata delle Vespe ai play-off, culminata con la dolorosa eliminazione in semifinale per mano della Cremonese, poi promossa in massima serie, il portiere ha firmato un triennale con il Monza.

A quel punto, il diesse Matteo Lovisa non ha perso altro tempo. E dopo aver iniziato a scandagliare il mercato, alla ricerca di un degno sostituto, s’è guardato attorno, scegliendo Alessandro Confente per risolvere definitivamente la questione. Dal 2021 al Vicenza, dove ha disputato complessivamente 124 partite, nell’ultima stagione ha collezionato 37 presenze, arricchite da ben 21 clean sheet. Statistica utile per tracciare un bilancio quantitativo abbastanza accurato sugli standard di rendimento altissimi garantiti dal corazziere (è alto 1,94 cm), cresciuto calcisticamente nel settore giovanile del Chievo. Ovviamente, ai numeri va attribuito un significato relativo, perché non fotografano il reale valore in termini qualitativi del nuovo titolare della porta gialloblù. Anche perché le performance individuali di un estremo difensore vanno poi incardinate nell’atteggiamento difensivo tenuto dalla squadra in fase di non possesso. Parametro ideale per comprendere appieno la capacità dei compagni di limitare le occasioni offensive agli avversari.

Solido e tecnicamente dotato

In questo senso, giocare in un contesto altamente competitivo come i biancorossi vicentini, che nelle ultime due annate hanno perso il treno della promozione sul filo di lana – prima con la Carrarese, in finale; poi contro la Ternana, in semifinale – ha avvantaggiato non poco Confente. Ecco, per comprendere la solidità del nuovo portiere della Juve Stabia nel disinnescare le minacce altrui bisogna analizzare diverse variabili relative all’equazione del suo rendimento. Solido tra i pali, nell’affrontare conclusioni scagliate dalla media e lunga distanza nello specchio della porta. Nonché abile nelle uscite, sia in presa alta, che accorciando in avanti. Dote tipica di chi interpreta il ruolo in chiave moderna, per rubare tempo e spazio all’attaccante in situazione di uno vs uno, annullandogli sostanzialmente la profondità.

È interessante anche provare a stimare quanto possa effettivamente incidere nella fase di possesso sviluppata da Ignazio Abate, un allenatore che investe nel calcio propositivo e verticale, da declinare in molti aspetti. Perciò coinvolgere con efficacia il “numero uno” nella costruzione bassa diventa importate, finendo per allargare oltremodo le competenze richieste al portiere di una squadra ambiziosa, orientata a sviluppare un calcio offensivamente più performante. In tal senso, Confente, discretamente preciso nei controlli e nei passaggi, dovrebbe influenzare la manovra attraverso soluzioni coi piedi, partecipando non esclusivamente con palle lunghe scaricate nella metà campo altrui (funzionali comunque a esplorare direttamente lo spazio profondo dietro la linea difensiva avversaria, anche solo per avere un vantaggio nel giocarsi una seconda palla); bensì gestendo combinazioni sul corto, restituendo ai compagni che si abbassano e vengono incontro palloni puliti.

In definitiva, ci si aspetta molto da Confente, il cui acquisto diventa uno spartiacque tra la vecchia e la nuova stagione della Juve Stabia.

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