Mattinata ad alta tensione a Napoli, dove centinaia di disoccupati, in gran parte appartenenti al Movimento 7 Novembre, sono scesi in piazza per protestare contro il blocco della piattaforma informatica prevista dal bando regionale per l’inserimento lavorativo nell’ambito dei progetti Gol e Garanzia Giovani.
Secondo quanto riferito dagli attivisti, alle ore 9 la piattaforma digitale è risultata inaccessibile per oltre 40 minuti, impedendo a molti candidati – inclusi numerosi appartenenti alle “platee storiche” dei disoccupati napoletani – di completare la procedura per la selezione. “Avevamo già segnalato in incontri ufficiali in Prefettura l’inadeguatezza del sistema – affermano i rappresentanti del movimento – e oggi si è verificato quanto temevamo: una procedura non trasparente e profondamente iniqua”.
Dopo il blocco, i manifestanti si sono riuniti fin dalle 7 del mattino fuori alla Prefettura in Piazza Plebiscito, dando poi vita a un corteo spontaneo di oltre 700 persone che ha sfilato fino al Consiglio Comunale. La seduta è stata temporaneamente sospesa, ma ha portato all’approvazione di un documento in cui si chiede ufficialmente al prefetto, al sindaco e al Ministero dell’Interno di sospendere la procedura di selezione.
La protesta è sfociata anche in momenti di tensione con le forze dell’ordine. Il bilancio è di tre arresti e oltre dieci feriti, secondo quanto comunicato dagli attivisti. “È evidente – affermano – che si vuole fermare un’esperienza di lotta e dignità che parte dai quartieri popolari di Napoli. Ma noi non ci fermeremo. Ora serve subito un tavolo interistituzionale che riconosca i diritti dei disoccupati e garantisca accesso equo al lavoro”.
Il corteo è rimasto in piazza fino al pomeriggio. Il Movimento 7 Novembre ha ribadito che non si fermerà fino a quando non ci sarà un’interlocuzione formale con tutte le istituzioni coinvolte.