Per contrastare le crescenti aggressioni ai danni degli operatori sanitari, l’Asl di Caserta ha avviato un progetto sperimentale di utilizzo delle bodycam, telecamere indossabili che documentano in tempo reale le interazioni tra personale medico, infermieri, operatori socio-sanitari e utenti. L’iniziativa coinvolge al momento il pronto soccorso del Presidio Ospedaliero “San Giuseppe Moscati” di Aversa, struttura con un vasto bacino di utenza tra le province di Caserta e Napoli, che registra il secondo maggior numero di accessi d’emergenza in Campania dopo il Cardarelli di Napoli.

Il direttore generale dell’Asl, Amedeo Blasotti, sottolinea come, oltre ai corsi di formazione per la prevenzione delle aggressioni, l’adozione delle bodycam rappresenti un ulteriore strumento concreto per tutelare i lavoratori impegnati in ambienti ad alta tensione. Questi dispositivi registrano audio e video in alta definizione, dispongono di visione notturna, trasmissione wireless e sistema di geolocalizzazione, e sono collegati a una piattaforma software centralizzata che gestisce in modo sicuro i dati.

Le bodycam permettono una documentazione oggettiva delle situazioni critiche e fungono da deterrente contro comportamenti violenti. Inoltre, una funzione SOS consente agli operatori di inviare segnali di allarme in caso di emergenza. La fase di acquisto e verifica è in corso, e una volta completata, il sistema sarà operativo ad Aversa. Se la sperimentazione avrà esito positivo, l’Asl valuterà di estendere il progetto ad altri pronto soccorso del territorio.

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