Di Angelo Tortora
“Con dieci anni di ritardo e a seguito di numerosi solleciti da parte dal Mef, la Giunta regionale presieduta da De Luca ha approvato una delibera per il riordino e l’efficientamento della rete laboratoristica della Regione Campania che rappresenta un ulteriore ‘papocchio'”. E’ quanto affermano la consigliera regionale Maria Muscarà e il Presidente di “Sud Protagonista”, Salvatore Ronghi, che sottolineano: “per dieci anni non sono state rispettate le norme nazionali rispetto alla soglia di efficienza e qualità, che avrebbe dovuto essere pari a duecentomila prestazioni annue per ciascun Laboratorio, ed, oggi, con questo provvedimento, si continua a consentire ai piccoli laboratori, sotto soglia di qualità e di efficienza, di fornire prestazioni con oneri a carico del SSR e prestazioni private a pagamento e, sommandole, a ritenerli adempienti rispetto ai requisiti di qualità e di efficienza, in caso unico in Italia”. “In pratica – continuano Muscara’ e Ronghi – un laboratorio che non viene considerato sufficientemente performante per svolgere attività a carico del SSN viene tuttavia lasciato libero di esercitare l’attività privata La Regione, così facendo, non solo ha abdicato al suo ruolo di garante della qualità delle prestazioni sanitarie nell’unico interesse della salute del cittadino ma addirittura sceglie di consentire esplicitamente l’erogazione di attività sanitarie al di sotto degli standard qualitativi minimi che pretende per i suoi assistiti. “In conclusione Muscarà e Ronghi dichiarano – rappresenta uno dei tanti controsensi in una regione dove De Luca, non a caso, non ha ritenuto nominare l’assessore alla sanità e dove probabilmente il settore si utilizza per scopi di natura ‘clientelare'”.