Di Angelo Tortora 

 

Il Consigliere regionale della Lega, Antonella Piccerillo ha parlato cosi:

“A dieci anni dall’avvio del piano straordinario per lo smaltimento delle ecoballe in Campania, stiamo ancora a fare i conti con tonnellate di rifiuti da rimuovere. Oggi parliamo di una storia infinita, fatta di rinvii, inefficienze e fondi pubblici che sembrano evaporare invece che produrre risultati”. Antonella Piccerillo al vicepresidente della Giunta delegato all’Ambiente Fulvio Bonavitacola, chiede “spiegazioni chiare sui nuovi ritardi e sull’ennesimo incremento dei costi per un’operazione che doveva concludersi nel 2019 e che, invece, sembra ancora lontanissima dal perfezionarsi. Doveva essere un’operazione rapida e risolutiva: 450 milioni di euro stanziati dallo Stato, una tabella di marcia precisa, impianti da costruire e rifiuti da smaltire. «È inaccettabile – afferma Piccerillo – che dopo tutto questo tempo non solo le ecoballe siano ancora lì, ma si continui a spendere denaro pubblico per spostarle fuori Regione se non addirittura all’estero perché gli impianti promessi non sono mai entrati pienamente in funzione. Avevano tutto: risorse, tempo, poteri, eppure nulla è stato fatto come si doveva e, soprattutto, come avevano promesso». Nel frattempo, il Governo nazionale – ancora una volta – è costretto a intervenire per rimediare all’incapacità gestionale della Giunta: 300 milioni di euro del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione sono stati destinati allo smaltimento delle ecoballe campane. Un altro salvataggio da parte del Governo, l’ennesimo. Un’altra dimostrazione che la proverbiale capacità amministrativa di De Luca, che nel frattempo chiede più tempo per completare i progetti, resta un’invenzione popolare e rende inutile e dannosa ogni ipotesi di proroga. «È una vicenda simbolo del fallimento di De Luca e la sua Giunta in Campania – incalza il Consigliere di centrodestra – Hanno governato per anni, promettendo miracoli e bonifiche, riconversioni agricole e impianti moderni ma la verità è che siamo ancora in piena emergenza, con rifiuti accatastati da vent’anni a rischio di produrre altri incendi e cittadini presi in giro. Dove sono finiti i soldi? Quante tonnellate sono state spedite all’estero, e con quali costi ambientali ed economici? Oggi è chiaro a tutti che serve un cambio di passo per raggiungere competenza, trasparenza ed efficienza. E serve anche una visione nuova del ciclo dei rifiuti, che punti al suo completamento attraverso la realizzazione di impianti. Serve, in poche parole, una Regione governata da chi ha il coraggio di dire la verità e ha mostrato la capacità di risolvere i problemi. Ora basta».

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