La Procura di Napoli ha chiesto l’archiviazione del procedimento penale aperto contro ignoti per il disastro avvenuto il 26 novembre 2022 a Casamicciola Terme, sull’isola d’Ischia, quando una colata di fango causata da piogge torrenziali travolse case e vite umane. Dodici le vittime accertate, tra cui quattro bambini e un’intera famiglia di cinque persone.

La richiesta di archiviazione è stata notificata oggi ai parenti delle vittime, alle parti offese e ai soggetti istituzionali coinvolti, tra cui il Comune di Casamicciola Terme, la Sigea (Società Italiana di Geologia Ambientale) e il Codacons. Gli interessati avranno ora venti giorni di tempo per leggere le motivazioni e presentare eventuale opposizione davanti al giudice per le indagini preliminari.

L’inchiesta, avviata per disastro e omicidio colposo contro ignoti, è stata curata dai sostituti procuratori Stella Castaldo e Mario Canale dell’ottava sezione della Procura partenopea. Le indagini si sono concentrate sulle cause ambientali e infrastrutturali della frana, che si originò dalla cima del Monte Epomeo per poi riversarsi violentemente sulla località del Celario, a Casamicciola alta. Oltre alle vittime, l’evento provocò ingenti danni a decine di edifici e costrinse centinaia di persone ad abbandonare le proprie abitazioni.

Complessivamente sono 34 le parti offese a cui è stato notificato l’avviso della richiesta di archiviazione, depositata presso il giudice lo scorso 30 giugno. Il caso, che aveva sollevato un vasto dibattito sul dissesto idrogeologico dell’isola e sulla gestione del territorio, si avvia così verso una conclusione giudiziaria senza responsabili individuati.

Il prossimo passo sarà la valutazione da parte del giudice per le indagini preliminari, che potrà decidere se accogliere la richiesta della Procura o disporre ulteriori approfondimenti, nel caso in cui emergano opposizioni motivate da parte delle persone offese.

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