Non è bastata la magia su punizione di Giuseppe Ambrosino per portare l’Italia in semifinale agli Europei Under21 in Slovacchia. Eppure l’attaccante del Napoli aveva riacciuffato la Germania per i capelli, all’ultimo assalto. Sotto di un gol e con due uomini in meno, gli Azzurrini l’avevano pareggiata con un sontuoso calcio piazzato, messo lì dove la disperazione si converte in speranza: una “foglia morta” passata sopra la barriera, che si abbassa improvvisamente sotto l’incrocio dei pali, lasciando praticamente incredulo l’estremo difensore Atubolu. E poco importa che poi il cuore, da solo, non sia stato sufficiente a compiere il miracolo per intero. Nei supplementari la doppia inferiorità numerica ha fatto la differenza in favore dei tedeschi, che hanno segnato al 117’, quando sembrava che il risultato fosse cristallizzato, e la qualificazione tutta da riscrivere ai calci di rigore. Un vero peccato per i ragazzi di Carmine Nunziata, obbligati subito a voltar pagina, per guardare alla stagione che verrà con rinnovata fiducia circa le possibilità di giocare con un discreto minutaggio. Confermando quanto di buono fatto vedere nella rassegna continentale.
Su Ambrosino le “voci di dentro” confermano l’indiscrezione ventilata nei giorni scorsi dai soliti bene informati in materia di mercato: pare destinato ad accasarsi al Cagliari, dove s’è appena chiusa l’avventura di Nereo Bonato. Un cambiamento significativo in seno alla dirigenza, intenzionata a affidare l’incarico a Guido Angelozzi, già direttore sportivo del Frosinone. In definitiva, a caldeggiare lo sbarco in Sardegna di Ambrosino (quest’anno in prestito proprio ai ciociari) sarebbe il nuovo plenipotenziario del mercato. Nonostante il classe 2003 non sia ancora un nome spendibile per scatenare l’entusiasmo della piazza, la soluzione suscita comunque un certo interesse nei tifosi del Castéddu. Infatti rappresenta l’investimento ideale per allungare le rotazioni dell’attacco rossoblù. Una scelta perfetta, che trascende l’asetticità delle cifre, insufficienti a fotografare gli enormi margini di crescita del centravanti originario di Procida, autore di 5 gol e 4 assist nell’ultimo campionato di B.
Allora Cagliari diventa una opportunità enorme per palesare il talento manifestato solamente a sprazzi in cadetteria, causa un utilizzo a singhiozzo. Pur non volendo azzardare accostamenti pretestuosi, appare evidente quanto Ambrosino possa trasformarsi in un giocatore dominante, dal punto di vista tecnico e muscolare, grazie a piedi educatissimi abbinati alla fisicità tipica del corazziere (è alto 1,87 cm). Quindi in grado di interpretare il ruolo in chiave moderna. Una sorta di freak calcistico, bravo a coprire la palla, nascondendola ai tentativi di anticipo, resistendo alle sportellate del marcatore. Ed al contempo abile a destreggiarsi nello stretto, con fondamentali dolcissimi, che gli permettono di spezzare i raddoppi e associarsi coi compagni negli ultimi sedici metri. Insomma, stiamo parlando di un potenziale outsider della Serie A 2025/26. Sarà il tempo a dire se finalmente potrà esplodere in un contesto così competitivo.
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