Anci Campania si schiera apertamente contro la legge regionale n. 17/2024 che impone ai sindaci campani di dimettersi almeno 60 giorni prima della scadenza del mandato del Consiglio regionale per potersi candidare alle elezioni. In una nota firmata dal vicepresidente vicario Francesco Morra e dal segretario generale Aniello D’Auria, l’associazione ribadisce la necessità di garantire il diritto dei primi cittadini a partecipare alla competizione elettorale senza ostacoli ritenuti di dubbia legittimità costituzionale.
“Raccogliendo numerose sollecitazioni da parte degli amministratori locali – si legge nel comunicato – abbiamo approfondito i profili costituzionali della norma, riscontrando forti criticità.” Nei mesi scorsi Anci Campania ha tentato la via del dialogo con i capigruppo del Consiglio regionale attraverso un’intensa attività di moral suasion, ma senza ottenere modifiche sostanziali alla normativa.
In assenza di risposte risolutive da parte della Regione, l’associazione ha sollecitato l’intervento del Ministero dell’Interno affinché promuova un controllo di legittimità costituzionale della legge, sulla scia di quanto già accaduto in Puglia.
Nel frattempo, è stato richiesto un parere legale allo studio dell’avvocato Lorenzo Lentini, il quale ha confermato che l’Anci Campania non ha la facoltà di sollevare direttamente la questione davanti alla Corte Costituzionale, prerogativa riservata al Governo. Tuttavia, l’associazione potrà sollecitare l’Esecutivo o agire in via incidentale.
“La tutela del diritto di elettorato passivo dei sindaci campani è prioritaria – concludono Morra e D’Auria – e intendiamo percorrere ogni strada possibile affinché nessun amministratore locale venga privato della possibilità di candidarsi alle Regionali d’autunno 2025.”