17-5-1989 Il Napoli, nel giorno di San Pasquale Baylon, in Germania e precisamente a Stoccarda, vinceva la sua prima coppa europea La coppa UEFA Quel Napoli capitanato dal più grande giocatore di tutti i tempi Diego Armando Maradona, fu protagonista di una cavalcata meravigliosa che ebbe solo un piccolo incidente di percorso subito rimediato Il Napoli aveva in porta il compianto Giuliani. La difesa era composta da Ferrara giovane ma già esperto difensore erede di Pal e Fier Bruscolotti. A stopper giocava Corradini e libero era lo spilungone Alessandro Renica. Libero con il bel vizio del goal che entrerà nella storia azzurra per un goal che descriveremo dopo A sinistra la freccia azzurra Giovanni Francini A centrocampo c’erano il sette polmoni Crippa per tutti “Crippin “, “Rambo “De Napoli e Alemao “Cavallo Pazzo “che seppur disordinato dava dinamicità alla squadra azzurra Crippa ed Alemao arrivarono per sostituire Bagni ceduto dopo la polemica fine del campionato 1987-88 e Romano che scivolò in panchina.  Quarto di centrocampo che faceva il pendolo sulla fascia c’era Carnevale che con il polemico addio di Giordano divenne titolare fisso In attacco Maradona e Careca Allenatore , si fa per dire , sempre Ottavio Bianchi Quel Napoli 1988/89 era figlio di quello magico del polemico scudetto perso La vittoria in Europa iniziò quando grazie all’abilità di Richelieu Moggi Maradona e Bianchi siglarono una tregua dopo le giuste frasi di Diego in arrivo dalle vacanze argentine Il Napoli in Europa partì alla grande La prima sfida si giocò nell’allora stracolmo San Paolo Si affrontarono i temibilissimi , solo per le violenze dei tifosi greci , ellenici del Paok Salonicco . In quell’occasione  Romano s’infortunò gravemente Rottura di tibia e Perone. Segnò Maradona su rigore A Salonicco Careca raggelò subito il focoso pubblico greco Uno ad Uno e passaggio di turno e i fantasmi di Tolosa che sfumarono subito Secondo turno il Napoli gioca nell’allora Germania Est contro il Lokomotiv Lipsia Dopo il vantaggio tedesco pareggia Francini Al ritorno Francini e Carnevale fissano il risultato sul 2 a 0 Si va in Francia a brindare con il buon vino di Bordeaux Segna  Crippa su tiro di Carnevale Al  ritorno nel giorno dell’ Immacolata Concezione il Napoli pareggia 0 a 0 Ai quarti però c’è la sfida contro la vecchia odiata signora in bianco e nero  La prima partita si gioca a Torino Intanto il Napoli aveva perso Alemao per un epatite La Juve vince due a zero con goal di Bruno ed autorete di Corradini nella partita del Napoli  più brutta di quella coppa Uefa Nessuno avrebbe scommesso sulla rimonta del Napoli Ma gli azzurri sospinti dalla folla del San Paolo e dalla folla incollata alla Tv si rende protagonista del capolavoro Dopo un goal giustamente annullato a Laudrup , il Napoli segna su rigore magistrale di Maradona . Il secondo goal arriva grazie ad un break a centrocampo di Alemao che serve Carnevale che tura forte e segna. Due a zero Maradona s’infortuna alla fine del secondo tempo Nei tempi supplementari regna l’equilibrio Quando lo spettro dei rigori si sta per palesare arriva qualcosa d’indescrivibilmente bello Cross di Careca e Renica cuor di Leone mette la testa e segna il terzo goal Correndo il primo ad abbraciare è il compianto Giuliani e quella è una scena di un’emozione unica Esplode e vibra il San Paolo. In semifinale la squadra avversaria è il Bayern Monaco I campioni tedeschi arrivano come i favoriti Ma il Napoli è a vele spiegate verso la vittoria finale pur non vivendo in campionato un bel momento Carnevale prende l’ascensore sale in cielo e sopra le spalle di un colosso come Aguenthaler di testa schiaccia e gonfia la rete bavarese A fissare il due a zero è Antonio Careca. Al ritorno la prima emozione che vale il prezzo del biglietto è l’allenamento di Maradona che balla sul campo e come una foca tiene il pallone sulla testa a scarpe slacciate e senza paura fiero capitano azzurro Attoniti i compagni di squadra meravigliati i tifosi bavaresi di cotanto spettacolo La sfida si risolve nel secondo tempo Con due assist magici di Maradona Careca segna due goa È finale. Il 3 maggio 1989 il San Paolo è stracolmo Si affronta lo Stoccarda di Hanne e del campano Gaudino Proprio Gaudino gela il tifo azzurro quando con una punizione segna. Nel secondo tempo Maradona sale in cattedra procura un rigore per fallo di mano su un suo cross, dopo un suo sospetto fallo di mano. Alla battuta va il genio del calcio mondiale che spiazza il portiere tedesco La sfida continua e Diego offre a Careca il goal del due ad uno Il 17-5-1989 al Neckerstadion di Stoccarda il Napoli è atteso a scrivere la storia sotto gli occhi di tutta Europa e del Mondo La squadra azzurra non vive una bella vigilia Maradona è in rotta con Ferlaino e Bianchi. L’orso bergamasco è in rotta con tutti Careca ha 40 di febbre. Ai fischi d’inizio tutto si azzera Uno scambio Maradona e Alemao porta quest’ultimo a fare gridare di gioia il grande Bruno Pizzul. Segna l’uno a zero Pareggiano i tedeschi Klinsmann già promesso sposo interista. Ma il Napoli alla fine della prima frazione raddoppia Corner di Maradona, la difesa tedesca respinge Maradona di testa compie una magia e Ferrara si traveste da Careca tanto che pure il bravo Pizzul ci casca Due ad uno e lacrime napoletane di gioie. Nel secondo  tempo il terzo goal azzurro Maradona in contropiede si ferma stoppa la sua corsa vede Careca che con un magico pallonetto segna il goal della vittoria europea I tedeschi pareggiano ma Napoli gioisce ad eccezione di Bianchi che scappa negli spogliatoti Ferrara piange e viene consolato da re Diego Al ricevimento della Coppa UEFA siparietto tra Diego e Ferlaino Il Napoli vince la sua prima e purtroppo unica coppa Europea A Napoli si festeggia ma già inizia il continuo dissapore tra Bianchi e Maradona e Maradona e la società Quando contro il Toro si mostra la coppa Uefa è tutto un gioire ma c’è il brutto infortunio di Ferrara che si rompe il Perone . Quella squadra aveva anche una panchina d’oro Raffaele Di Fusco. Bigliardi, Fusi, Neri, Giacchetta, Carannante, Di Ruocco, Filardi, Ferrante, Romano e Bucciarelli Unico neo mister Bianchi che mai legò con l’ambiente per un carattere ombroso e permaloso.

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