Un operaio di 47 anni, Stefano Alborino, è morto ieri a Frattamaggiore dopo essere caduto da un ponteggio in via Padre Vergara. L’uomo, residente a Orta di Atella, aveva compiuto 47 anni appena ieri. Lascia una moglie e due figli. Ancora da chiarire le circostanze dell’incidente e la regolarità del suo rapporto di lavoro. La tragedia ha suscitato numerose reazioni. “Anche oggi il Paese piange una vittima del lavoro”, ha commentato Marco Sarracino, deputato del Pd e responsabile Sud della segreteria nazionale del partito. “Basta parole e frasi di circostanza, è un’emergenza nazionale che necessita strumenti straordinari, non proclami.”
“Dodici morti sul lavoro in Campania dall’inizio dell’anno. È terribile”, ha scritto su Facebook Antonio Bassolino. “La sicurezza deve diventare una vera priorità per governo e istituzioni.”
Per la Uil e la Feneal, quella di ieri è “un altro omicidio sul lavoro”. I segretari generali Giovanni Sgambati e Andrea Lanzetta denunciano una “escalation di ingiustizia” e chiedono l’introduzione del reato di omicidio colposo e l’istituzione di una procura speciale per gli incidenti sul lavoro. Le proposte verranno rilanciate anche nell’incontro previsto l’8 maggio a Palazzo Chigi.
Anche il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, richiama il governo alle proprie responsabilità: “Servono investimenti, controlli, ispezioni. Basta cantieri lasciati senza vigilanza. È ora di applicare davvero il codice penale. Ogni mese muoiono in media tre persone sul lavoro.”
“Una tragedia che si aggiunge a una lunga scia di sangue che colpisce i cantieri in tutta Italia”, ha affermato Felice Iossa del Partito Socialista Italiano. “Serve una riforma urgente, un confronto tra politica, imprese e sindacati. E bisogna rafforzare i controlli e sanzionare chi viola le norme.”